Il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge, ascolteremo nella prima lettura odierna. Che squarcio emozionante sulla grande liturgia celebrata in piazza a Gerusalemme! Siamo tra il IV e III secolo a.C., la gente di Israele è ritornata dalla deportazione di Babilonia, ma oltre a ricostruire le mura delle case e della città bisogna ricostruire i cuori e l’identità profonda del popolo di Dio.
Ascoltano con emozione e tra le lacrime il libro della Parola di Dio, in piazza, da mattina a sera, con spiegazioni e pasti lieti e festivi.
Come ci interrogano queste parole! Noi abbiamo case costruite e città funzionanti, nella parte del pianeta economicamente privilegiata; ma non abbiamo forse bisogno di riscoprire la nostra identità di popolo, di credenti, di battezzati figli di Dio?
Ecco perché, nella Domenica della Parola di Dio, guardiamo a Cristo Gesù, che ha iniziato il suo ministero proprio proclamando la Parola e mostrando come essa si realizza nella sua persona: Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltata, dice nell’omelia più breve della storia.
Perché è lui stesso la migliore predica, è lui la Parola di Dio fatta persona. Gesù insegna come un maestro, ma non apre una scuola come i maestri del suo tempo: piuttosto cammina per le strade e incontra la gente nel suo ambiente di vita.
Gesù offre il giudizio di Dio, che è misericordia, liberazione e perdono e non parla come Giovanni Battista, che attendeva condanne e fuoco per i peccatori.
Perché Gesù agisce con la potenza dello Spirito Santo, rivela il Vangelo, e per questo porta un lieto annuncio per i poveri e offre liberazione per gli oppressi.
Nella Domenica della Parola di Dio, infine, l’apostolo Paolo ci ricorda: siete voi il Corpo di Cristo e ognuno secondo le la propria parte, sue membra. Significa che oggi Cristo parla attraverso i cristiani, con la voce della sua Chiesa. Ne siamo consapevoli?
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il vangelo
Gesù riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
(Lc 1,1-4; 4,14-21)