Oggi contempliamo Gesù che percorre le vie di Gerusalemme in groppa ad un asinello. Assistiamo in verità a due misteri, che illuminano la vita di Cristo e anche nostra.
Udremo infatti grida gioiose: Osanna!, e accanimento feroce: Crocifiggilo, crocifiggilo!. Contempleremo l’ingresso festoso a Gerusalemme e l’umiliazione estrema di Gesù.
La Chiesa con la sua liturgia ci invita a lasciarci coinvolgere in questi misteri, perché la via percorsa da Gesù è una via santa, che salva anche noi.
Una via santa che dalla condizione di Dio lo porta alla condizione di uomo, di servo. Questa è la prima via che Gesù ha percorso con tutto se stesso.
Questo movimento assomiglia ad una spogliazione, ad uno svuotamento di sé fino alla morte e alla morte di croce, ci rivela l’apostolo Paolo.
Come se bisognasse lasciare in se stessi spazio al Padre e alla sua volontà di vita a favore di tutta l’umanità violenta e perduta. È la via dell’umiltà e anche dell’umiliazione, che lascia spazio a Dio e non a se stessi.
Ma è anche la via dell’affidamento di sé. Gesù si è abbandonato fiduciosamente al Padre, anche in quei momenti drammatici e infinitamente difficili. Le tentazioni diaboliche infatti sono tornate fortissime: salva te stesso, gli gridano deridendolo, mentre era inchiodato alla croce.
La via del mondo infatti consiste nello slegarsi dall’obbedienza al Padre e dal legame di fiducia e amore con lui, e voler salvare se stessi attraverso scorciatoie e compromessi, anche con il maligno.
Gesù non agisce così. Percorrendola, ci mostra la via della fede che dalla morte porterà alla risurrezione e alla vita.
In mezzo, è vero, ci sta la via della croce, via ripida, dura, difficile. Con la croce non si può negoziare: o la si abbraccia o la si rifiuta, ci ricorda Papa Francesco.
Qui si tratta però della guerra tra Dio e il principe di questo mondo, il maligno.
Chiediamo anche a noi la grazia di percorrere la via santa di Gesù, sapendo rinunciare a noi stessi affidandoci completamente al Padre nostro.
il vangelo
Gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: “Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!”.
(Lc, 22,14-23,56)