Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Ecco la domanda che in questa notte santa i messaggeri del cielo rivolgono alle donne e agli uomini della terra.
Questa è la domanda che gli angeli rivolgono a noi battezzati con poca fede, a noi cristiani con esile speranza, a noi che ci diciamo cattolici, ma con povera carità.
Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti: così ci vede il Vangelo di Giovanni, nell’affannato e sconvolgente mattino di Pasqua.
Dinanzi alla morte di Gesù, Maria Maddalena ha dimenticato le promesse di vita annunciate dal Signore. Ma anche noi con lei: non sappiamo dove l’hanno posto, piange tra le lacrime; non sappiamo, come fosse una comunità intera, smarrita dal constatare come il Signore Gesù sia stato calpestato, umiliato, eliminato dalla vita e dal consenso civile.
E non si sentono forse proprio così tanti di noi, anche oggi? Tante madri che hanno insegnato il Signore ai propri figli, tanti sposi che vedono lontano dal Signore il proprio coniuge, tanti giovani che si sentono soli nel credere a Gesù e al suo Vangelo?
Per tutti noi allora ecco il grido della chiesa: Cristo è davvero risorto! La pietra della nostra poca fede, il Signore sa rimuoverla se ci affidiamo a lui. La pietra pesante del nostro peccato Cristo è capace di ribaltarla e di farci uscire liberi dal sepolcro. La pietra della nostalgia del passato che non c’è più il Signore sa attraversarla per aprirci un nuovo futuro.
Pasqua è la festa della rimozione delle pietre, ci ricorda con una bella espressione Papa Francesco. Perché Cristo è risorto, perché la morte è stata vinta, perché Cristo è vivo, Lui è il Vivente.
Niente della Pasqua del Vangelo accade nel tempio, nella casa di Dio. Pietro annuncia Gesù risorto a casa di uno straniero, il centurione Cornelio, per di più un romano occupatore. È nella vita che Cristo attende che lo accogliamo con il cuore, con il pensiero, con l’azione.
Voi sapete di Cristo, esordisce ancora Pietro; ma noi siamo testimoni, cioè ci siamo lasciati coinvolgere dal Signore nella nostra vita. È questo l’augurio di Pasqua che ci rivolgiamo con tutto il cuore, oggi.
il vangelo
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
(Gv 20,1-9)