DIOCESI DI GORIZIA

Nomi scritti nei cieli

Che sguardo lieto e profondo ha il Signore Gesù nella nostra vita! La messe è abbondante, se ne esce contemplando il cuore della gente.

Quasi a dire che c’è un mondo che attende una parola di senso sulla vita, che attende pensieri e gesti di pace, invece che offese e ferite e morte.

Mancano soltanto cuori, mani e labbra disponibilità a far risuonare e attuare la Parola che libera e rende fratelli. Sono pochi gli operai, conclude il Signore Gesù. E oltre ai Dodici ne invia altri settantadue, come il numero di tutte le nazioni straniere allora conosciute.

Come non chiedere anche noi questo sguardo divino sulla realtà, invece di appassire con occhiate avide sulle cose o sconsolate sulle persone? Non portate borsa né sacca, cioè non attaccatevi ai soldi o all’accumulo di beni per il futuro, ci istruisce Gesù.

Chi potrebbero essere oggi le nazioni straniere cui ci invia il Signore? Sicuramente i nostri figli. Bambini, ragazzi pieni di domande e di vita e tanto spesso schiavi di un mondo finto fatto di banalità, se non peggio, trangugiato in quantità attraverso l’uso sbagliato e senza regole di potentissimi strumenti digitali.

Sono nazioni straniere perché, come genitori, a volte ce li troviamo in casa infinitamente lontani da come avremmo voluto educarli.

Sono nazioni straniere i nostri giovani, tante volte costretti a parlare la lingua aliena della provvisorietà dei legami d’amore, con una fatica immensa a scoprire la bellezza di un amore stabile, di qualità, che risplende nel matrimonio e nel chiamare alla vita dei figli.

Sta attendendo operai la messe di persone e famiglie che, qui da noi, provengono da altre culture e religioni, perché vedano un Occidente non ripiegato sulla borsa e sulla sacca, ma capace di relazioni giuste e casa di vera libertà.

Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli, invita il Signore.

E noi, dove vorremmo restassero scritti i nostri nomi?

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il vangelo

Gesù diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”».

(Lc 10,1-12)