DIOCESI DI GORIZIA

Un quadruplice battesimo

Ci prende in contropiede l’inizio della missione di Gesù, talmente ricco di significati: parliamo del suo cosiddetto battesimo, cioè l’immersione, ma non come pensiamo noi!

Innanzitutto, Gesù accetta il battesimo nella gente, l’immersione nel popolo peccatore che si reca da Giovanni Battista perché desiderava rinnovarsi interiormente: il popolo era in attesa, ricorda il Vangelo di Luca, e tutti si domandavano se non fosse lui (Giovanni Battista) il Cristo.

E noi, non siamo forse in attesa di un mondo di pace, della fine delle stragi e delle inutili e immense sofferenze degli innocenti? Il Signore ci è vicino in questa attesa di liberarci dal peccato!

E poi Gesù vive il battesimo nell’acqua, ma in realtà si immerge nello Spirito Santo di Dio, che davvero lo investe e davvero riempie la sua persona in forma corporea, come una colomba, si esprime il Vangelo.

Quanto ricchi e profondi sono i sacramenti che abbiamo ricevuto, come il battesimo e la cresima, e che riceviamo continuamente, come l’eucarestia: essi ci riempiono dello Spirito di Dio e ci rendono capaci di consolare questa umanità ferita. Ce ne rendiamo conto?

Gesù ci insegna come fare per liberare la forza dei sacramenti: infatti stava immerso in preghiera, rivela il Vangelo. Il terzo battesimo allora è la comunione con il Padre, l’intimità con Dio nella preghiera.

E noi, davvero pensiamo di poter essere noi stessi e di vivere la nostra missione quotidiana senza preghiera e senza eucarestia domenicale?

Infine il quarto battesimo di Gesù è nella sua missione, che oggi si apre solennemente. Da quel giorno parlerà, agirà, guarirà, insegnerà, libererà dal male.

Davvero la profezia di Isaia si realizza in lui! Il profeta infatti descrive il Messia come guerriero vittorioso che viene con potenza: e Cristo lotterà e sconfiggerà il demonio che ci spinge al peccato e che gode per la nostra morte.

Ma il profeta descrive il Cristo anche come pastore premuroso che fa pascolare il gregge, lo raduna, porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri. Siamo noi, quelli.

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il vangelo

Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

(Lc 3,15-16,21-22)