Oggi la Parola della Buona Notizia, il Vangelo, ci indica il segreto di una vita riuscita, ma anche il modo per farlo nostro, questo segreto.
Un intellettuale stuzzica Gesù, gli domanda se nella vita possiamo avere una scala di priorità: qual è il primo di tutti i comandamenti, chiede.
L’alternativa potrebbe essere di vivere una vita di corsa, arruffata, che insegue sensazioni del momento, orari, cose da fare e da guardare, senza né capo né coda. Una vita senza delle priorità.
Come non interrogarci sui ritmi nostri e delle nostre famiglie? Qual è la nostra priorità: sopravvivere, arrivare a sera, circondarsi di sempre più cose?
Gesù è deciso e illuminante: la priorità è amare, amare Dio innanzitutto e amare il prossimo in secondo luogo.
Amare Dio, che non è un nostro nemico, né un contendente della nostra libertà, né una proiezione del nostro cervello o delle nostre paure.
Egli è Qualcuno, il più evidente, tanto da averci donato questo universo, la vita ed ogni cosa; e anche il più discreto, tanto da farsi costantemente cercare.
E poi amare il prossimo, cosa che potrebbe apparire ormai assodata o evidente o addirittura un’indicazione che si autosostiene. Non è così.
In realtà anche l’amore del prossimo ha bisogno di un fondamento, di un gancio per restare in piedi, specie quando il prossimo non risponde ai miei desideri addirittura mi delude e mi tradisce.
Il modo per far nostro questo segreto della vita ce lo suggerisce il Vangelo stesso, in quel ripetere la Parola di Gesù come ha fatto il suo interlocutore.
Ci ricorda che l’amore a Dio entra in noi restando aggrappati alla sua Parola, lasciandola risuonare in noi finché non diventi memoria, sentimento e azione.
A questo serve l’iniziazione cristiana, a questo mira l’alleanza educativa tra famiglie e comunità a favore dei nostri ragazzi. Perché imparino l’amore.
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il vangelo
Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
(Mc 12,28b-34)
