ARCIDIOCESI DI GORIZIA

Vigilare

Vigilate: questo è il compito spirituale che ci viene affidato all’inizio di questo nuovo anno della chiesa. Vegliate, ci scongiura Gesù nel Vangelo odierno.

Vigilare, che significa innanzitutto ricordare verso chi stiamo andando: Cristo Signore vincitore del male della morte, il Figlio dell’uomo, che verrà.

Per ben cominciare, infatti, si deve aver presente la fine, perché essa è il fine a cui tendere nella propria azione.

Agiamo così quando prepariamo un dolce o una pietanza, quando costruiamo una casa, quando abbracciamo un corso di studi.

Senza questo vigilare, rischiamo di vivere una vita in cui si perde di vista l’orizzonte, la prospettiva. Ci si accontenta di ciò che riempie le nostre giornate: mangiare, bere, e, quando si riesce, circondarsi di affetti.

Tutte cose buone; ma il Vangelo ci ricorda con ostinazione, come scriveva un teologo, che il mondo è tutto ciò che accade, ma non è tutto.

Gesù ci propone l’atteggiamento lungimirante di Noè; e mentre la gente vive le solite routine quotidiane, lui vede lontano, accoglie e crede allo sguardo infinito di Dio e costruisce un’arca per essere salvati, apparentemente inutile in un mondo fatto di terraferma.

A dire il vero, l’apostolo Paolo ci mette un po’ di fretta nell’abbracciare le armi della luce, che è innanzitutto l’onestà e il sottrarsi alla dipendenza dai propri istinti: la notte è avanzata, il giorno è vicino, la salvezza è più vicina ora che nel nostro passato, ci rivela.

Salvezza che il profeta Isaia canta come un fiume, composto da tutti i popoli che salgono al monte del Signore, perché ci indichi le sue vie. Vie che sono insegnamenti di pace, di come si possono trasformare strumenti di distruzione e di morte, come spade e lance, in strumenti di vita, come vomeri e falci per produrre cibo.

Abbiamo bisogno di questi insegna­menti. Abbiamo bisogno di pace. Abbiamo bisogno di vigilare.

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il vangelo

«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prende­vano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo».

(Mt 24,37-44)