Oggi il Signore ci propone una interessante ed istruttiva alternativa, utile per vivere una vita di qualità e ancor più utile per educare i nostri figli.
A che cosa dobbiamo puntare nella vita: ad arrivare primi o a diventare fratelli? E poi, primi rispetto a chi ci è proposto dal mercato, così che anche noi possiamo acquistare questa cosa o quell’altra?
Gesù è molto chiaro e parla dapprima a chi è invitato al pranzo della vita. Non fare come tutti, che cercano i primi posti, tu va a metterti all’ultimo posto, ci chiede il Signore.
Non per finta umiltà evidentemente, né con l’attesa non detta che ti vengano infine a cercare, che quando questo poi non accade, cadiamo nella depressione e nel rancore.
Piuttosto perché così agisce Dio Padre: Egli guarda agli umili, a chi sta indietro, a chi non cerca vuota grandezza.
Perché così ha fatto il Cristo, che è venuto per servire e non per farsi servire.
Perché così agisce lo Spirito Santo, che cerca cuori vergini e disponibili per fare grandi cose, come accaduto con Maria, e non può entrare in persone piene di sé e di vacui sogni. Ai miti Dio rivela i suoi segreti, scrive il Siracide.
Cercare la superiorità sugli altri, affannarsi per i primi posti, diventare arrampicatori sociali o mediatici fa male alla comunità, fa male alla fraternità, danneggia l’umanità.
E fa male anche a se stessi, alla fine, perché costringe a compromessi con la giustizia, spessissimo con la legalità, quasi sempre costringe a rinunce pesanti per la propria dignità e moralità.
Noi invece vogliamo essere diversi. Vogliamo educarci ed educare i nostri figli alla fraternità, al diventare parte di una famiglia umana che possa vivere in pace, progredire assieme nella prosperità, senza le stonature così tristi e dannose del “noi per primi”.
Forse il Cristo davvero ha qualcosa da dire, anche per costruire la pace nel nostro mondo.
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il vangelo
«Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
(Lc 14,1.7-14)