maria assunta in cielo
16 agosto “dies natalis” di Maria
L’Assunzione ricorda il dies natalis di Maria, ovvero il giorno della fine della sua vita terrena e l’inizio di quella trascendente, del senza fine, accanto al Figlio. E dies natalis nel mondo cristiano antico era il giorno della morte del credente, non considerato la fine dell’esistenza umana, ma la rinascita. In Dio Infatti la memoria liturgica dei santi cade sempre nel giorno della loro morte.
Il concilio di Efeso convocato da Teodosio II, nel 431, conferì a Maria l’appellativo di Theotokos ovvero Madre di Dio, superando la definizione più cauta data dall’arcivescovo di Costantinopoli Nestorio di Christotokos, ovvero portatrice di Cristo.
Maria, ha portato nel grembo Dio stesso e quindi, esente da ogni forma di peccato, non poteva essere soggetta alle leggi della natura. Le spoglie della Madre di Dio non potevano essere corrotte dalla morte. Il suo corpo doveva essere preservato: è così che fu assunta in cielo interamente, in anima e corpo. Il teologo arabo di fede cristiana Giovanni Damasceno, vissuto dopo la seconda metà del VII secolo afferma: “Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre“.