ARCIDIOCESI DI GORIZIA

«In lui abbiamo sperato»

A tutti noi adulti è certamente capitato almeno una volta nella vita di trovarci in una situazione che ha messo alla prova concreta le nostre convinzioni interiori.

Normalmente siamo convinti di credere o non credere in certi valori o princìpi.

Poi arriva l’occasione in cui siamo chiamati a metterli in gioco: la scelta del proprio futuro dopo le scuole dell’obbligo, la decisione di costruire famiglia con una persona, di comprare una casa, di aprirci alla vita di un figlio, di rifiutare dei vantaggi che potrebbero derivare da una scelta disonesta e così via.

La morte, nostra o dei nostri cari, è una di queste occasioni in cui le nostre convinzioni o la nostra fede nel Signore si confrontano con la realtà, anzi prendono vita, diventano realtà.

Gesù è morto ed è risorto; così anche quelli che sono morti in Gesù Dio li radunerà insieme con lui. Così la Parola del Signore che la Chiesa proclama. Ma questa diventa vera per noi proprio quando ci troviamo a contatto con la morte, da noi temuta o arrivata per i nostri cari.

Ieri, nella solennità di Tutti i Santi, abbiamo contemplato il cielo affollato di vita e di salvati senza numero.

Oggi, nella commemorazione dei fedeli defunti, riascoltiamo l’annuncio pasquale che ci rivolge la nostra Chiesa.

Oggi, ci volgiamo con pietà e fiduciosa tenerezza verso i nostri cari che ci hanno preceduto e li accompagniamo con la nostra preghiera all’incontro con Dio.

Un atteggiamento tutto diverso dal nascondere a noi stessi o ai nostri figli quella che san Francesco chiamava sorella morte, tutto diverso dall’esorcizzarla giocando con essa in comportamenti folli o nell’immaginario troppe volte bacato delle figure in movimento.

Noi cerchiamo invece il legame con Cristo, morto e risorto, che trarrà a sé nella vita chi si affida a Lui.

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la bibbia

Eliminerà la morte per sempre. Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto, l’ignominia del suo popolo farà scomparire da tutta la terra, poiché il Signore ha parlato. E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio; in lui abbiamo sperato perché ci salvasse».

(Is 25,8)