DIOCESI DI GORIZIA

 Gesù, il cercatore dei cuori

Ecco che arrivano da Gesù alcuni uomini con una donna sorpresa in flagrante adulterio; la legge prevedeva la lapidazione. Per la donna.

Dicevano questo per avere motivo di accusarlo, sottolinea il Vangelo. Questi tali assomigliano alle iene, che cercano soltanto le debolezze altrui: della donna, di Gesù… È una scena attuale, molti sono pronti a giudicare. Invece Gesù agisce con pacatezza, si ferma, non risponde con l’aggressività.

E se altrettanti vorrebbero un mondo schierato in cui le cose sono banalmente evidenti, bianco o nero, con me o contro di me, Gesù ci insegna che la vita non è così. Ci spinge a essere persone profonde, piuttosto che grossolani fondamentalisti.

Colpisce il suo scrivere col dito per terra, sulla pietra del pavimento del tempio. Quasi dice: per ora fate voi, verrete poi da me… Ma anche ci ricorda che chi scrive sulla pietra i comandamenti è Dio solo, come fece sul Sinai; e Gesù solo ha davvero a che fare con Dio.

Chi è senza peccato scagli per primo la pietra. È frase rischiosa, non dà una soluzione, ma la riversa sugli altri. Li costringe a pensare alla loro vita, se davvero si sentono così puri da decidere sulla vita degli altri.

Donna dove sono, nessuno ti ha condannata?: se la donna era usata come strumento contro di lui, Gesù invece la mette in sicurezza e le permette di parlare, le dà voce.

Gesù condanna il peccato, ma non la peccatrice. Egli davvero viene a salvarci: salva la donna, ma anche gli altri, perché impedisce loro di lapidare una persona ferita dal male.

Questa è una strada nuova, aperta nel deserto. Quanta tenerezza e compren­sione! Ma anche quanta chiarezza e orientamento di vita!

Fa’ che seguiamo con te, Signore, la via dell’amore.

(a cura della Comunità di Scodovacca)

il vangelo

Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra.

(Gv 8,1-11)