DIOCESI DI GORIZIA

Come pellegrini

Oggi il Signore spinge lontano il nostro sguardo e ci fa intravedere da un lato la meta della nostra esistenza e dall’altro il modo giusto di stare al mondo. Che cosa chiedere di più?

Il Figlio dell’Uomo viene incontro a noi, anche se non immaginiamo il quando. La vita è un cammino verso il Signore, verso l’incontro con Colui che non soltanto ci ha creati e chiamati all’esistenza, ma che ci attende per colmarci definitivamente di vita e di gioia.

Vi farà mettere a tavola e passerà a servirvi, rivela Gesù del grande Signore di ogni cosa. Per questo potremo essere pienamente felici, beati.

La tradizione chiama paradiso la vita piena con il Signore e con tutti i santi che ci hanno preceduto e che verranno dopo di noi. La vita è un cammino verso l’eternità.

Ecco perché Gesù si preoccupa di indicarci il modo buono di stare al mondo e usa due immagini.

Siamo come pellegrini, gente di passaggio che ha una destinazione bella e luminosa. Non siamo gente da divano, ma di strada, con gli abiti adatti al cammino: siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese, ci avverte Gesù.

Come ci aiuta questo ad accettare con più serenità le tante perdite della nostra vita: amori, persone, giovinezza, salute… Siamo fatti per il futuro, non per il presente!

E poi il Signore ci suggerisce di sentirci e di agire come amministratori e non proprietari, come servitori e non padroni: di noi stessi del nostro corpo, del nostro tempo, delle persone con cui siamo in relazione, della società umana, del nostro pianeta.

Servitori, non padroni.

Se agiremo così, come pellegrini e servitori, sarà il Signore stesso a offrirci la dimora, il riposo e sarà lui stesso a servirci a tavola il ricco commovente piatto della gioia senza fine.

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il vangelo

lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli».

(Lc 12,32-48)