È singolare il modo di guardare alla realtà che ci offre la nostra fede. Di solito chi vince ed è più importante è il primo; poi un po’ meno importanti sono il secondo e il terzo. L’ultimo è chi perde e conta poco.
Per noi cristiani, nelle cose importanti della vita è il contrario. Ciò che è più importante e che resterà per sempre sono i beni ultimi, i novissimi li abbiamo chiamati. I beni penultimi invece verranno meno, prima o poi, perché fanno parte delle cose create.
La natura, la società umana, pur nelle nella loro meravigliosa organizzazione e funzionamento, non possono durare per l’eternità e conosceranno una fine. Questo il senso delle parole di Gesù nel Vangelo odierno: il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo.
Non è la trama di un film apocalittico, ma piuttosto uno sguardo realistico e profondo sull’esistente. Il Signore ci sta invitando a non confidare soltanto sui beni di questa terra, perché non dureranno per sempre, non fosse altro perché un giorno li dovremo lasciare, ognuno di noi.
Ciò che resterà invece sono il Signore e le sue parole: il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Non ci riempiono di meraviglia queste affermazioni?
Ma c’è dell’altro. Ciò che potrebbe apparire il tempo della fine, il Signore lo trasforma nell’incontro con il nostro fine, che è Lui stesso e la vita da risorti che Egli ci sta preparando: allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria, ci rivela il Vangelo.
Ringraziamo il Signore e la nostra Madre Chiesa, perché ci consentono di spingere lo sguardo molto lontano e soprattutto con fiducia.
Chiediamo la grazia di desiderare e attendere i beni ultimi, che non verranno mai meno, e di non consumarci nella ricerca esclusiva delle cose penultime, che un giorno non ci saranno più.
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il vangelo
Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo».
(Mc 13,24-32)