9° giornata mondiale dei poveri
«Sei tu, mio Signore, la mia speranza» (Sal 71,5), il titolo del messaggio di papa Leone per questa giornata, che ci ricorda la situazione di tanti fratelli e sorelle che sono in difficoltà più grandi di loro e che rendono faticoso il vivere.
Ci ricorda che l’appartenere alla città di Dio ci impegna a favore delle città degli uomini.
La povertà ha cause strutturali che devono essere affrontate e rimosse. Mentre ciò avviene, tutti siamo chiamati a creare nuovi segni di speranza che testimoniano la carità cristiana, come fecero molti santi e sante in ogni epoca.
La Giornata Mondiale dei Poveri ricorda alle nostre comunità che i poveri sono al centro dell’intera opera pastorale. Non solo del suo aspetto caritativo, ma ugualmente di ciò che la Chiesa celebra e annuncia. Dio ha assunto la loro povertà per renderci ricchi attraverso le loro voci, le loro storie, i loro volti.
Tutte le forme di povertà, nessuna esclusa, sono una chiamata a vivere con concretezza il Vangelo e a offrire segni efficaci di speranza.
Infine papa Leone ci ricorda: “La più grave povertà è non conoscere Dio. È questo che ci ricordava Papa Francesco quando scriveva: «La peggior discriminazione di cui soffrono i poveri è la mancanza di attenzione spirituale. L’immensa maggioranza dei poveri possiede una speciale apertura alla fede; hanno bisogno di Dio e non possiamo tralasciare di offrire loro la sua amicizia, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti»”.