«Una luce rifulse…»

Pubblicato giorno 24 dicembre 2021 - La Parola

“Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”, esordisce oggi il profeta Isaia. Di chi si parla? A che cosa si riferiscono quelle tenebre? E che cos’è questa luce?

La straordinaria forza buona della nostra liturgia rende attuale e presente ciò che viene qui evocato. Ecco allora che nel popolo di Israele, sollevato dalla tenebrosa presenza oppressiva dell’aggressiva Assiria sette secoli prima di Cristo, possiamo vedere noi stessi, oggi. Perché è Parola di Dio ed è vera, sempre.

Il nostro popolo è nelle tenebre quando è incerto sul futuro, quando esperimenta diffidenza nei confronti dei propri governanti e addirittura della conoscenza accumulata dalla nostra scienza sino ad oggi, quando assiste impotente alle tante sofferenze dei fuggiaschi da miseria e invivibilità dei propri paesi.

Siamo nelle tenebre quando non vediamo più la luce di Dio che rischiara il nostro mondo e soprattutto il cuore dei nostri ragazzi.

Ma c’è un Bambino che è nato per noi! Anche se nelle costrizioni delle rigide norme imperiali, anche se in precario, senza casa, in viaggio, anche se in un ricovero degli animali.

Ci porta la luce della Verità: In Cristo Gesù siamo cercati, inseguiti, raggiunti e amati dal Dio che ci porta salvezza.

E verrà deposto in una mangiatoia, come se volesse diventare nostro cibo affinché, da semplici esseri biologici destinati alla morte, diventassimo figli del Dio della Vita, destinati all’eternità.

Egli ci consente di vivere giusti, anche se apparentemente perdenti; veri, anche se forse stracapiti; capaci di amare anche se non ricambiati.

E destinati alla vita per sempre.

Davvero sia “gloria a Dio nel più alto dei cieli!”.


 

«Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

(Lc 2,41-52)