«Soffiò e disse: Ricevete lo Spirito Santo»

Pubblicato giorno 26 maggio 2023 - La Parola

Soffiò e disse loro: ricevete lo Spirito Santo. La stessa azione, usata da Dio nel racconto della creazione (Genesi 2,7) per dare vita all’uomo fatto di polvere, viene qui ripetuta da Gesù risorto verso i suoi amici e discepoli. Cioè verso di noi!

Quasi a dire che davvero possiamo vivere in modo pienamente umano, cioè umanamente divino, se riceviamo lo Spirito Santo, che Cristo risorto e il Padre ci inviano.

Ricevete, dice Gesù. Come si riceve in casa una persona. Va invocato lo Spirito Santo! Va invitata in noi la Persona dello Spirito Santo, le va lasciato posto nei nostri pensieri desideri e azioni, se davvero vogliamo che ci stia accanto, cioè sia Paraclito, avvocato, come promesso da Gesù!

C’è posto in noi per lo Spirito Santo? O siamo già pieni, talmente occupati da non avere né spazio né tempo neppure per Dio? Essere “al completo” però non significa ancora essere “completi”, specialmente se pensiamo ai nostri ragazzi, forse lacerati da troppi stimoli e attività.

Lo Spirito Santo non aggiunge nulla alle parole di Cristo, ma le interiorizza in noi, le rende attuali, vive, presenti. Dire Spirito Santo significa dire comprensio­ne personale del Vangelo di Gesù e capacità di renderlo attuale e vivo nei nostri rapporti, parole e azioni.

E questo salva il mondo. Anzi lo fa evolvere verso un’umanità di fratelli, verso una umanità-Chiesa.

A Babele, in un sistema imperialista, dovevano parlare una sola lingua e non si sono più capiti.

A Pentecoste potranno ognuno parlare la propria lingua e si comprenderanno gli uni gli altri.

Il Vangelo, quando è accolto e interiorizzato davvero, è capace di unificare l’umanità, ma nella libertà e nel dialogo tra le diversità.

Vieni, Santo Spirito!

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il vangelo

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

(Gv 20,19-23)