Non senza l’abito nuziale

Pubblicato giorno 13 ottobre 2023 - La Parola

A che cosa assomiglia la nostra esistenza di cristiani? All’invito ad una festa di nozze. È vero che in tempi di abbondanza e spesso di eccesso di ogni cosa, cibo compreso, una festa di nozze potrebbe apparire un di più.

Ma entriamo nell’immagine del profeta Isaia: cibi succulenti e vini raffinati ci verranno offerti. E poi ci fa intuire in che cosa consistono: il Signore Dio Dio eliminerà la morte per sempre e asciugherà le lacrime su ogni ogni volto.

Ecco a che cosa siamo invitati, ecco ciò di cui il Signore desidera nutrirci e deliziarci: la vita, la vittoria della vita sulla morte e sulla sofferenza.

Non è forse un vero peccato che molti battezzati vogliano abbandonare questo Dio che ci dà e ci darà la vita, in cambio di cose da usare e guardare o di sensazioni momentanee da sperimentare?

E non è un paradosso rifiutare il banchet­to della vita, mentre generazioni intere di bambini, giovani, donne e uomini ancora anelano alla liberazione dalle lacrime e dalla violenza che porta morte?

La chiamata del Re, bella immagine di Dio, che ci invita alle nozze del Figlio, bella immagine del Signore Gesù, risuona oggi nella voce della Chiesa.

La Chiesa ci chiama a conoscere il Vangelo, che rischiara di senso e la meta della nostra esistenze.

La Chiesa ci chiama ai sacramenti, che ci rendono figli di Dio e fratelli, benché diversi, e depositano in noi il seme della vittoria sulla cattiveria e sulla morte.

La voce della Chiesa, infine, ci chiama alla vita buona, a non dimenticare cioè l’abito nuziale, il vestito della festa. Il nostro Dio infatti è serio e ha accettato addirittura la morte del suo Unigenito per dare a noi la Vita.

Vivere secondo le beatitudini, agire nelle cose di ogni giorno con quello stesso amore e senso di giustizia che hanno mosso il Signore Gesù e tutti i santi è ciò che ci consentirà di restare nella vita.

E vivere attivamente nella comunità cristiana ci aiuterà a compiere tutto questo.

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il vangelo

«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono».

(Mt 22,1-14)