MANI E CUORE PURI

Pubblicato giorno 28 agosto 2021 - La Parola

Quale potente invito ci rivolge oggi la Parola del Signore ad essere persone del cuore limpido e dalle mani pure da ogni male! E non solo, ma anche persone profondamente libere.

Libere da che cosa? Ad esempio dalla “tradizione degli antichi”, contestano a Gesù gli esperti venuti dalla capitale Gerusalemme, una tradizione che presupponeva cibi puri e cibi impuri. Il Signore ci rivela che tutto è stato creato buono da Dio.

Il male invece va cercato e contrastato non tanto nelle cose, esterne a noi, quanto piuttosto dentro di noi, nelle inclinazioni e azioni cattive di cui siamo capaci, protagonisti e poi vittime.

Anche l’apostolo Giacomo ce lo ricorda a modo suo, invitando a “non lasciarsi contaminare da questo mondo” e quindi a superare decisamente la freddezza l’indifferenza per farsi vicini ai più fragili nelle loro sofferenze.

Oggi però non è forse la tradizione degli antichi il peggior ostacolo da cui emanciparci.

Forse c’è un’ingiunzione sociale nascosta che ci spinge invece a non avere nessuna tradizione, nessuna radice e nessun legame, se non con noi stessi, in una tanto presunta quanto illusoria spontaneità, in realtà guidata piuttosto dal mercato con i suoi potenti mezzi di condizionamento.

La Parola del Signore ci salva e ci libera anche da questa illusione. Accogliendo la Parola con semplicità in noi stessi e mettendola in pratica ne esce un uomo nuovo, diverso, giusto.

Non ci sorprendono forse e smuovono dentro gli esempi dei santi? Come ad esempio padre Massimiliano Kolbe, che in campo di concentramento si offre per morire al posto di un innocente sconosciuto.

Davvero la legge del Signore è la nostra saggezza e intelligenza.


Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e com­prendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva ai suoi discepoli: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male».

(Mc 7,1-23)