Cristo verrà

Pubblicato giorno 27 novembre 2021 - La Parola

Oggi inizia un nuovo tempo della Chiesa, un nuovo anno per imparare a conoscere e seguire il Cristo. Una nuova occasione per migliorare noi stessi, per costruire relazioni umane e comunità civili più giuste e solidali.

E anche oggi la Parola del Signore ci salva, davvero! Perché ci orienta a leggere in maniera profonda la nostra esistenza, a guardarla con gli occhi di Dio, oltre gli eventi che accadono.

“Vi saranno segni del sole, nella luna e nelle stelle”. Già il profeta Isaia vedeva questo, perché il Signore Dio promette di mettere fine al male in questo mondo.

Ci viene detto che quando le fondamenta di questo universo vacilleranno e le pareti di questo mondo crolleranno, allora vedremo finalmente Chi sta dall’altra parte: “vedranno il Figlio dell’Uomo venire con grande potenza e gloria”.

Non siamo soli, ci rivela il Signore, non siamo dimenticati né abbandonati. Il Signore Gesù è già venuto in mezzo a noi: questo è il contenuto della nostra fede. È vero che Lo incontreremo personalmente alla fine della nostra vicenda umana: questo alimenta la nostra speranza.

Ma il Signore viene ora, nella sua Parola, nei suoi sacramenti e in chi ha bisogno di noi: per questo viviamo oggi nella carità. Ma bisogna saperlo attendere. Ecco perché il Vangelo ci invita a non lasciarci travolgere dai ritmi delle giornate, né da tutto ciò che ottunde la nostra coscienza.

L’apostolo Paolo ci invita poi ad essere delicati e pieni di attenzioni gli uni verso gli altri e noi accoglieremo questo invito.

L’avvento è tempo di fraternità, in cui mettiamo da parte con generosità qualcosa dei nostri beni per condividerlo con i più poveri, grazie alla nostra Caritas.


 

«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria».

(Lc 21,25-28.34-36)