Credere è agire

Pubblicato giorno 17 novembre 2023 - La Parola

A chiunque ha cura per i beni che gli sono affidati verrà dato e sarà nell’abbondanza, dice il Vangelo. Quali sono questi beni? La creazione, questo meraviglioso universo e fragile pianeta grazie al quale viviamo; i beni della grazia cioè la Parola di Dio e i sacramenti, che guariscono la nostra miopia e debolezza e ci consentono di vivere una vita buona secondo il Vangelo di Gesù.

Ma sono anche i poveri, che continua­no a crescere in numero e nelle forme di fragilità, nei quali Cristo stesso si nasconde e viene incontro a noi.

Bella la figura della donna forte che ci propone il libro dei Proverbi: immagine di una vita dedita al lavoro e alle attività quotidiane, ma anche aperta al misero e al povero che bussano alle nostre porte.

Non distogliere lo sguardo dal povero, ci invita Papa Francesco nel suo Messaggio per questa settima Giornata Mondiale dei Poveri, perché siamo chiamati a scoprire Cristo in loro.

Il povero è il fratello che ha bisogno di me, ma la fretta, quotidiana compagna di vita, continua Papa Francesco, impedisce di fermarsi e di prendersi cura dell’altro.

E conclude: Delegare ad altri è facile; offrire del denaro perché altri facciano la carità e un gesto generoso; coinvolgersi in prima persona e la vocazione di ogni cristiano.

Così comprendiamo meglio le parole di Cristo: Dio raccoglie ciò che non ha seminato, perché chi semina siamo noi quando diamo ai poveri; e il Signore Dio, datore di ogni bene, ritiene fatto a sé ciò che facciamo gratuitamente per gli altri.

Un Padre della Chiesa, Origene, vede poi nei banchieri cui affidare la ricchezza ricevuta coloro che ascoltano da noi le parole del Vangelo, le valutano e, se le trovano significative, le mettono in pratica, producendo a loro volta frutti buoni, gli interessi di cui parla il Signore Gesù.

Ma se pensiamo che Dio sia “buono”, tanto da essere indifferente alla nostra pigrizia spirituale, allora Lui con noi sarà veramente severo.

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il vangelo

Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro».

(Mt 25,14-30)