Chinarsi , per far rialzare l’altro

Pubblicato giorno 2 febbraio 2024 - La Parola

Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea. Il Signore si reca là dove si versa non vino di festa, ma lacrime di tristezza. C’è una persona ammalata nella casa di colui che Gesù ha chiamato Roccia. La fragilità della nostra natura umana presenta il conto e non fa sconti, a nessuno.

E il Signore Gesù, uscendo dall’incontro settimanale della Parola e del culto di Dio, non ha dubbi verso quale porta dirigersi. E ci insegna che prendersi cura della vita, specie quando è fragile, non è un’attività opzionale del cristiano e della Chiesa.

Il Signore agisce con una tenerezza commovente: si avvicina alla donna febbricitante, la prende per mano, la fa alzare. E la malattia se ne va. La febbre abbandona chi è preso per mano da Gesù, osserva san Giovanni Crisostomo. Qual è la mia febbre nascosta, per guarire dalla quale chiederò al Signore di prendermi per mano?

Che sorpresa, poi, vedere la suocera di Pietro guarita che riprende la sua vita normale. La febbre la lasciò ed ella li serviva, rivela il Vangelo, quasi a dire che pensare agli altri e non più soltanto a se stessi è il segno della vera salute. Cioè della salvezza, se dovessimo tradurre correttamente in italiano.

Infine osserviamo che Gesù, portando la tenerezza di Dio all’umanità sofferente, non agisce da solo. Per entrare in casa di Simone, ha voluto essere accompagnato da Andrea, Giacomo e Giovanni.

Ha voluto dei testimoni della sua opera, li ha poi coinvolti e inviati ad agire nello stesso modo, ordinando loro di curare i malati e di annunciare a tutti il Regno di Dio più forte della fragilità e della morte.

Il gesto di cura di Gesù nella 46ª Giornata per la Vita ci ricorda il valore della vita umana, anche quando è fragile e ferita. Ci ricorda altresì il nostro dovere di prendercene cura, a livello personale, familiare e soprattutto sociale. Siamo chiamati a chinarci, per far rialzare l’altro.

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il vangelo

Gesù, uscito dalla sinagoga, andò subito nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

(Mc 1,29-39)