È davvero qualcosa che ci fa riflettere l’insistenza di Gesù nel nascondersi in un fratello fragile, piccolo, che ha bisogno di noi: chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me, ci rivela.
E chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato: è il Padre, è Dio stesso. Il nostro Dio viene a noi nel sacramento del fratello da servire, come tante volte anche Papa Francesco ci ricorda: non è straordinario questo?
Già, il servire… Gesù insiste molto su questo modo paradossale di farsi grandi e di essere i primi. Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti, risponde ai suoi discepoli che stavano litigando su chi tra di loro avesse la leadership.
Il Signore ci annuncia che la vita si misura in quello che si dà, non in quello che si ha. E servire l’altro è un modo per dare se stessi.
C’è un movimento pasquale nel farsi ultimo e servitore: equivale al morire che Gesù ha appena annunciato ai suoi, strada obbligata per risorgere. Servire è fare come Gesù, è essere come Gesù.
Certo, non è intuitiva o spontanea la dinamica pasquale. Appena Gesù ha anticipato il rifiuto che subirà e la morte dolorosa, infatti, i suoi discepoli pensano alla successione e discutono su chi tra loro fosse il più grande.
A volte capita così anche a noi. Siamo immersi in notizie di innocenti ovunque calpestati e in problemi mondiali immensi, eppure ci agitiamo soltanto se qui non si fa come dico io, se non viene riconosciuto che l’idea era mia, se le mie cose non vengono tenute come voglio io, se per quel lavoro non sono stato scelto io…
Gesù ci incoraggia a metterci all’ultimo posto, a non avere paura di essere quelli che devono spegnere la luce perché gli altri l’hanno dimenticata, a sparecchiare mentre tutti sono usciti di corsa alla TV, a portare fuori le immondizie maleodoranti che stranamente nessuno ha visto.
Così saremo i primi e i più grandi di tutti.
_______________________________________________________________________________________________________
il vangelo
Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?».
Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».